Nostre interviste al Commissario straordinario dott.ssa Brunella Favia e a don Beppe Bagna, nostro parroco.

Il giorno 15 marzo abbiamo incontrato nel suo ufficio, nel palazzo comunale, la dott.ssa Brunella Favia Commissario straordinario del Comune di Pianezza, che ha risposto cortesemente ad alcune nostre domande. Ricordiamo che il Prefetto di Torino ha dovuto nominare un Commissario in quanto il sindaco eletto nel mese di ottobre 2021, Roberto Signoriello, si era dimesso e quindi con lui era decaduto anche l’intero consiglio comunale.

Abbiamo iniziato il colloquio chiedendo cosa ricordasse con più simpatia e quali fossero per lei i momenti più significativi. Ecco la sua risposta.

Innanzitutto, mi fa piacere ricordare che l’esperienza che sto vivendo dal punto di vista amministrativo mi ha arricchito moltissimo. Per un dirigente pubblico prefettizio che si occupa di problemi normalmente più generali, entrare nel ruolo amministrativo è stato stimolante e sfidante. Al netto di questa ricchezza professionale i rapporti umani con il personale che ho conosciuto e che lavora per il Comune di Pianezza e con tutto il territorio. Ho trovato dei riscontri assolutamente positivi da parte di tutti, sia da un punto di vista istituzionale sia dal punto di vista delle associazioni che animano questo territorio. Quello che ricordo maggiormente è stato il rapporto con i ragazzi delle scuole.

Ho voluto fortemente celebrare le festività civili (il Giorno contro la violenza delle donne, il Giorno della Memoria, il Giorno del Ricordo) che grazie all’aiuto dei Dirigenti scolastici e degli Insegnanti, in queste occasioni ho constatato da parte dei ragazzi un grande coinvolgimento, per cui ho potuto apprezzare in loro entusiasmo e attenzione che testimoniano una maturazione nella consapevolezza civica di questi giovani, soprattutto in un momento in si cui dice che i ragazzi sono un po’ alienati dai vari social-network.

Sicuramente avrà incontrato dei problemi e delle criticità e come sono state eventualmente superate?

Le criticità sono fondamentalmente legate ai vincoli di bilancio rispetto a tante richieste di patrocinio e di sì  da parte delle molte associazioni. Ho dovuto amaramente e con rammarico dire tanti no, per cui nell’anno in corso e anche nell’anno scorso ho dovuto le ridurre gli impegni e le prospettive che la precedente Amministrazione aveva preventivato per il 2022. Anche a fronte di iniziative lodevoli, per questioni di equanimità non potevo fare scelte che sono di competenza di un organo politico, ciò può sembrare un discorso tranchant e molto tecnico, ma questo è il mio ruolo e direi che mi vanto e sono orgogliosa di compierlo.

È doveroso anche ricordare che il mio incarico scade tra pochi mesi per cui ho ritenuto correttamente che sarà compito della prossima Amministrazione eletta fare scelte che sono di sua precisa competenza. Purtroppo, abbiamo dovuto fare fronte a tutta una serie di spese che non erano all’inizio dell’anno preventivabili in questa misura, dovute soprattutto all’aumento degli oneri per i consumi energetici. A tal proposito stiamo partecipando a molti bandi per l’efficientamento energico e questo nel futuro porteranno sicuramente benefici.  In questo compito ho potuto avvalermi della competenza dei due collaboratori i su-commissari Francesca Stallone e Leonardo Borrello, cui va il mio più sentito ringraziamento.

Pianezza è una cittadina che ha superato i 15 mila abitanti, ha delle proprie caratteristiche ma risente anche molto della vicinanza alla grande città, quali sono secondo Lei i problemi che dovrà affrontare la nuova Amministrazione? Avrebbe dei consigli da dare ai candidati sindaci?

La partita del PNRR è fondamentale, ho continuato a coltivare i progetti che erano già stati portati avanti seguendo attivamente l’attività degli uffici perché fossero rispettate tutte le scadenze.

Non ho la presunzione di dare consigli a nessuno, ma allacciandomi a quanto ho detto all’inizio, vorrei ricordare di non sprecare il grande patrimonio fornito dai nostri ragazzi perché  veramente hanno tante risorse preziose e bisognerà saperle condividere su tutto il territorio.

Che cosa porterà con sé di Pianezza e di questa esperienza?

Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni Pianezza è ricchissima di associazioni, c’è un grande fermento: donne, bambini, commercianti, disabili, anziani, c’è un presidio del Terzo settore per ciascun filone di esigenza. Lo ho constatato assistendo al Palio e vedendo sfilare bambini e anziani si ha la percezione di una comunità unita.

Tornerà, in veste privata, successivamente a Pianezza?

Sicuramente

Incontro con don Beppe

Nessuno deve lasciare agli altri di decidere sui propri amministratori.

Negli ultimi anni, la Chiesa italiana, ha riscoperto la sensibilità per l’attività politica. Nonostante ciò, sembrerebbe che quest’argomento, nelle nostre comunità, non sia ritenuto fondamentale, anzi spesse volte chi ha un impegno politico è visto con un certo distacco. Condividi l’opinione che vada riscoperto come importante tale impegno e come pensi si possano sensibilizzare, soprattutto i giovani, alla dimensione sociale?

Si, oggi la persona comune legge il mondo della politica come lontano dalla vita reale, autoreferenziale, preoccupato di sé stesso e non dei bisogni delle persone. Il papa Paolo VI scrisse che la politica è una delle forme più alte di carità che si possano vivere, il Papa aveva però in mente un certo tipo di politica e di uomo politico che oggi è merce rara. Purtroppo, chi oggi si mette in politica per il bene degli altri rimane imbrigliato in lacci e lacciuoli che lo scoraggiano o addirittura lo fanno scappare.

Mi chiedi come sensibilizzare i giovani. Mi verrebbe da pensare più che i giovani bisogna sensibilizzare la fascia intermedia tra i trenta e i cinquant’anni. Sono loro che hanno in mano le sorti della nostra Italia, però la fatica è tanta. Accettare di entrare in politica vuol dire dedicare tempo, energie, sacrificando altre dimensioni della vita e soprattutto bisognerebbe fare politica non per coltivare i propri interessi, anche solo di potere, o quelli del proprio gruppo, ma avere a cuore l’interesse di tutti ed in particolare delle persone comuni.

I giovani vanno aiutati ad essere generosi, ma non hanno grandi modelli tra gli adulti. Non ci sono più scuole di formazione alla politica: i partiti vi hanno rinunciato e tanti si improvvisano, anche con generosità, ma con tutte le conseguenze del caso. Molti entrano in politica per avere uno stipendio e allora sono alle dipendenze di chi li ha votati o sponsorizzati!

Tra pochi mesi i cittadini di Pianezza si recheranno di nuovo alle urne per eleggere un nuovo sindaco. Purtroppo, in questi anni si è assistito a sempre maggior astensionismo, vuoi rivolgere un appello per l’importanza di esprimere il proprio voto?

Si. Perché nonostante tutto Pianezza ha grandi potenzialità e se governata con saggezza e intelligenza può diventare una cittadina che ha tanto da dare e ricevere dai suoi abitanti.

Spero che in tanti vadano a votare guardando ai programmi, quelli realizzabili, e alla qualità delle persone che si presentano. Il  “curriculum vitae” dei candidati è importante: le persone fanno la differenza prima che i partiti o una lista costruita ad hoc per le votazioni.

Nessuno deve lasciare agli altri di decidere sui propri amministratori.

Se nel Centro Storico di Pianezza non ci fossero la Parrocchia e l’oratorio con le loro attività, sarebbe totalmente esangue, la scarsa offerta commerciale, il depauperamento delle abitazioni, la scarsità di parcheggi e aree pedonabili non attraggono nuovi abitanti. Pianezza Comunità alcuni anni orsono aveva sollevato il problema della piazza e della sua attrattiva, purtroppo in questi anni abbiamo assistito alla presentazione di grandi progetti e poche realizzazioni. Qual è il tuo parere?

Sono quindici anni che mi batto per un recupero del centro storico, ma come tanti mi sento preso in giro: tanti progetti e promesse ma poi gli interessi si sono dimostrati altri. Io continuo a credere che nei prossimi anni la differenza, per una cittadina vivibile coesa e attrattiva, lo farà il centro storico. Solo in questa porzione di territorio pianezzese potremo costruire eventi, percorsi, quotidianità che facciano essere Pianezza una cittadina viva e non un dormitorio.

Mi auguro che la prossima amministrazione si dia tra le priorità la riqualificazione del centro storico in un progetto ideale che dia una centralità particolare alla Pianezza antica

Dopo più di un anno di commissariamento Pianezza avrà un nuove Sindaco e una nuova Giunta. Vorresti dare un consiglio ai candidati e quali pensi debbano essere le qualità che deve esprimere il Primo cittadino?

Una persona che ami il suo paese, sia libera da qualsiasi legame di piccoli interessi privati, che lavori non per far crescere le sue iniziative o alimentare il proprio ego, ma per valorizzare l’esistente e incentivare il nuovo. Competenza, lavoro con le associazioni ed i cittadini, collaborazione stretta con la macchina del comune e soprattutto la libertà di lavorare per tutti con il desiderio di lasciare a chi viene dopo, i frutti del proprio lavoro.

Quarant’anni orsono il tuo predecessore don Virginio con Camillo Brero ebbero l’idea di far nascere il Palio dij Semna Sal, allo scopo di integrare maggiormente tra di loro vecchi e nuovi pianezzesi. Sei il nostro parroco dal 1995, in questi ventotto anni hai avuto modo di incontrare e di conoscere molti nuovi residenti. Ti chiediamo di inviare un messaggio a costoro come a quelli che da più tempo hanno scelto Pianezza come loro dimora?

Il messaggio è chiaro ed unico: mettiamo tutti sul piatto qualcosa di nostro per far crescere Pianezza come la nostra cittadina, sottolineo Nostra. Un po’ di tempo, competenze, simpatia, inventiva, denaro, qualsiasi capacità che aiuti il paese a diventare comunità di uomini e di donne che si sentono tali. Lo dobbiamo in particolare alle giovani generazioni perché se ciò avverrà i nostri giovani non dovranno sempre andare fuori per divertirsi, incontrarsi, trascorrere del tempo libero e troverebbero la possibilità di sentirsi utili alla loro cittadina.

Interviste a cura di Rinaldo Roccati